giovedì 10 maggio 2007

Ermeneutica di Twitter

Da quando sento parlare di Twitter mi torna spesso alla mente la parola "sincronicità". Ricordo a questo proposito con nostalgia l'uscita molti anni fa di un meraviglioso album dei Police, Synchronicity, che voleva inqualche modo rendere omaggio a C. G. Jung e alle sue ricerche sulle "coincidenze" occorrenze contemporanee di eventi nella nostra vita e la loro relazione con l'inconscio. Perchè la mente mi ha proposto questa associazione? Ci ho pensato. Il motto di Twitter è "Cosa stai facendo ora?". Cosa mi spinge a scrivere un breve messaggio che descrive cosa sto facendo, i miei sentimenti, i singoli istanti di vita? E cosa mi spinge a leggere i messaggi degli altri? Sicuramente è la curiosità, la voglia di entrare nella vita degli altri, anche se solo per un momento, e partecipare alle loro emozioni. E se, incidentalmente, eventi ed emozioni coincidono con le nostre, scatta quel senso di condivisione ed appartenenza e che ci fa riconoscere come appartenenti ad un unico flusso universale, carico di una forza vitale immensa, apparentemente indistinto e caotico ma in cui si distinguono delle correnti comuni.
Ma non è solo questo, Twitter non ha effettivamente alcuna funzione
pragmatica, ma ne ha una enormemente importante, psichica, "rassicurativa", è il richiamo dell' "io sono qui, tu dove sei?" tipico degli animali studiati da Konrad Lorenz, e cui bisogna rispondere. Se nessuno risponde vuol dire che ci si è persi. Perchè abbiamo bisogno di queste rassicurazioni così informali?

Quante delle connessioni attive attraverso i social software sono rassicurative e non pragmatiche?

E qual'è il prezzo da pagare per la continua richiesta di feed-back? Certamente significa il crollo dell'attenzione e della concentrazione (vedi il bel sito della Stone) ma in ultima analisi anche ammettere che disporre dell'attenzione degli altri per qualche minuto calma l'ansia temporanea, ma non risolve il problema di avere
l'attenzione *completa* e quindi un rapporto più profondo e significativo.
E quindi?
Twitter esiste e viene usato. Significa che risponde ad un bisogno che finora non aveva trovato il modo di esprimersi. Ma forse è anche la risposta più comoda e meno impegnativa. Ogni ora decine di contatti, ogni minuto leggo un altro frammento di vita..è come cambiare vita per pochi attimi. Cambiare tutto perchè nulla cambi.
Lo diceva anche Tancredi nel "Gattopardo".







1 commento:

  1. Ciao, Corrado:).

    Trovo molto interessante e centrata la tua analisi di twitter, perché hai interrotto la pubblicazione dei post?

    E' un vero peccato...

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